La notizia della scomparsa di Doyle Brunson ha senza dubbio dato un sapore amaro, non solo alla settimana appena iniziata, ma alle vite di ognuno di noi. È come se fosse andato via un personaggio di famiglia, o per meglio dire della grande famiglia del poker. Dopo averne celebrato le gesta e averne ricordato i grandi risultati ottenuti in circa mezzo secolo di carriera, proviamo ad analizzare un altro aspetto di Texas Dolly. Non solo il poker lo ha reso leggendario, ma anche alcune frasi pronunciate e che vogliamo annoverare in questo articolo.
Doyle Brunson, le sue frasi più celebri
Tutto ha avuto inizio negli Anni Sessanta. Doyle Brunson era un ragazzo che aveva due grandi passioni: il poker e il basket. Si pensava a una carriera nella NBA per lui, ma un infortunio piuttosto importante prima del Draft gli spezzò le ali. Ed è qui che arriva la prima grande massima di Texas Dolly: “Se non mi fossi distrutto un ginocchio, al 99% sarei diventato un grande campione di basket“.
Non tutti i mali vengono per nuocere, visto che Doyle ha potuto scrivere pagine indelebili nella storia del poker. E lo ha fatto, come abbiamo già scritto, con alcune frasi iconiche. Come quando, facendo una analogia culinaria, disse che “chi non sopporta il calore, non dovrebbe stare in cucina“. Un modo come un altro che per raggiungere un obiettivo è necessario fare i conti con un po’ di pressione.
E poi c’è forse una delle frasi più belle tra quelle attribuite a Doyle Brunson. È forse la sua frase manifesto, il suo testamento spirituale. Fa specie il fatto che l’abbia pronunciata pochi anni fa, in un’intervista rilasciata nel 2005. “Non c’è vita migliore di quella che hai vissuto, ti senti libero come una nuvola che ondeggia nel cielo“.
Grazie di tutto, Doyle!