Il nostro viaggio di avvicinamento verso la nuova edizione dei Campionati Italiani prosegue ripercorrendo quanto è accaduto negli anni passati. Le ultime tappe sono state senza dubbio quelle che ci hanno emozionato di più. Per questo motivo il primo step per avvicinarci al grande evento parte da quattro anni fa, quando si disputarono i Campionati Italiani 2017.
Il Perla Resort & Entertainment di Nova Gorica ospitò una delle edizioni più belle dei campionati. In quella situazione, a portare a casa il bracciale più prestigioso – quello del Main Event – fu Nicola Benedetto. L’esperto giocatore azzurro è stato capace di vincere il torneo principe dei Campionati, ottenendo anche una maglia azzurra dell’Italian Poker Team.
Andiamo a rivedere cosa è accaduto nel Final Table di quel Main Event di quattro anni fa.
Campionati Italiani 2017, l’acuto di Benedetto
Tutto ebbe inizio, come di consueto, con otto giocatori in corsa nel Final TV Table. La prima testa a cadere è d’eccezione ed è quella di Roberto Roberti, il quale non riesce a tener testa a Giuseppe Contursi. Poco dopo è la volta dell’unica donna presente al tavolo finale: Maria Elena Giunchi, infatti, cade al cospetto di un Claudio Di Giacomo in gran forma.
Il torneo prosegue fino al dinner break. Dopo essersi rifocillati i giocatori tornano al tavolo ma è ancora Di Giacomo a far stragi, eliminando anche Giovanni Valenza al sesto posto. Una situazione propizia per lui, ma all’improvviso la Dea bendata volta le spalle a Claudio. Il suo stack si riduce in maniera drastica, fino al colpo decisivo contro Benedetto che lo porta a uscire al quinto posto.
A farlo fuori in maniera brutale è Gabriele Lepore, il quale sale in maniera imponente e assiste all’uscita di scena di Max Forti al quarto posto. La sensazione è che il player laziale possa giocarsi l’heads up contro Benedetto, che però tira la zampata decisiva e lo elimina al terzo posto. Si arriva dunque al duello decisivo: Benedetto contro Contursi.
C’è davvero poco margine per quest’ultimo. Nicola Benedetto è superiore come stack e come flow, tanto da batterlo nel giro di poche mani.
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