Le WSOP aprono un’indagine sul testa a testa finale tra Jesse Yaginuma e James Carroll. Il braccialetto e il premio da 1,2 milioni di dollari sono ancora in sospeso.
📌 Fonte: PokerOrg | Autore: Dave Woods
Le World Series of Poker 2025 sono al centro di un clamoroso caso che scuote la poker room del Paris Las Vegas: l’organizzazione ha annunciato l’apertura di un’indagine formale per sospetta collusion e chip dumping nell’heads-up finale del Millionaire Maker da 1.500$ di buy-in.
Nel mirino, il duello conclusivo tra Jesse Yaginuma, vincitore ufficiale dell’evento con 11.996 partecipanti, e James Carroll, secondo classificato. Le WSOP hanno scelto di non assegnare ancora né il braccialetto né il montepremi ai primi due classificati, in attesa di chiarimenti.
Il comunicato WSOP: “Premi trattenuti, indagine in corso”
La notizia è stata resa pubblica giovedì mattina direttamente dall’account ufficiale X delle WSOP:
“Ieri sera siamo stati informati di una potenziale violazione del regolamento ufficiale del torneo WSOP durante l’heads-up dell’Evento 53. È in corso un’indagine. Al momento, il 1° e il 2° posto non sono stati confermati e né il premio in denaro né il braccialetto sono stati assegnati ufficialmente.”
Un heads-up sospetto e un bonus da 1 milione
Yaginuma, al suo quarto braccialetto WSOP, ha vinto anche un ulteriore bonus da 1 milione di dollari offerto da ClubWPT Gold, la piattaforma promozionale del World Poker Tour, grazie a un pass “Gold Rush” che premiava con un milione chiunque vincesse un evento WSOP dopo essersi qualificato tramite la promozione.
Va precisato che le World Series Of Poker non hanno nulla a che vedere con tale promozione.
Il problema? La sua rimonta da uno svantaggio di 16:1 in chip ha insospettito molti osservatori, che hanno esaminato alcune mani dell’heads-up e sollevato dubbi sulla regolarità del gioco. Nonostante ciò, Yaginuma ha negato qualsiasi tipo di accordo con Carroll, rispondendo così a un’intervista di Matt Hansen (PokerOrg):
“No, non proprio. Abbiamo parlato un po’ di poker, ma sì, è stato tutto.”
I pro insorgono: “Pagate i giocatori!”
Numerosi professionisti si sono espressi duramente contro la decisione delle WSOP di bloccare il pagamento. Il più diretto è stato Matt Berkey, membro del comitato consultivo dei giocatori di PokerOrg:
“Non pagarli sarebbe la mossa più stupida che si possa immaginare in termini di PR. Questa non è la prima volta che un accordo privato viene concluso, e bloccare il premio è solo un goffo tentativo di salvare la faccia per il freeroll WPT.”
Della stessa opinione anche Ari Engel (“Pagate i giocatori!”), Eric Baldwin (“Pagherete o no? Devo pianificare il mio calendario WSOP”) e Adam Levy, che ha criticato la promozione Gold Rush definendola “stupida e dannosa”.
Le regole parlano chiaro, ma lasciano dubbi
Il regolamento WSOP è severo in materia di collusione. La regola 76 vieta esplicitamente sia il gioco “soft” che il chip dumping:
“Il poker è un gioco individuale. Il gioco soft comporterà penalità che possono includere la perdita di chip e/o la squalifica. Il chip dumping comporterà la squalifica.”
Tuttavia, la prassi internazionale in altri circuiti prevede che gli accordi tra giocatori heads-up siano spesso tollerati o formalizzati.
D’altra parte, anche ClubWPT Gold riserva il diritto di squalificare chi “agisce in modo antisportivo o con l’intento di compromettere la promozione”.
Promozione sotto accusa
La promozione “Gold Rush” di ClubWPT prevede lo stesso bonus milionario anche per altri tre eventi WSOP ancora in programma:
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Il $300 Gladiators of Poker (attualmente in corso)
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Il $1.000 Mini Main Event (#75)
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Il $10.000 Main Event (#81)
Secondo il reporter Matt Hansen nel suo pezzo per PokerOrg, il vero nodo sta proprio qui:
“Bisogna porsi domande più importanti sulla posizione in cui il WPT ha messo i giocatori.”